lunedì 8 maggio 2017

Mystic River: trama e recensione

Il film racconta la storia di Jimmy, Sean e Dave: tre ragazzi che stanno scrivendo i loro nomi sul cemento fresco, quando arriva un “poliziotto” che ordina a Dave di salire in macchina per portarlo a casa, ma Dave sparisce per quattro giorni. La storia riprende 25 anni dopo con la morte di Katie, la figlia di Jimmy e Sean è il poliziotto incaricato nelle indagini insieme ad un altro detective. La sera dell’omicidio, Dave rientra a casa ricoperto di sangue e racconta alla moglie di aver ucciso un ladro per difendersi. Oltre al poliziotto, Celeste sospetta di lui e ne parla con Jimmy, che vuole vendicarsi. Dopo si scopre che ad uccidere Katie è stata una pistola usata anni fa in una rapina da Ray Harris, il padre del ragazzo di Katie: Brendan viene interrogato e afferma che suo padre non possiede una pistola, ma poi capisce, insieme ai due poliziotti, che è stato suo fratello sordo-muto ad ucciderla. Quando Sean va da Jimmy per dirglielo, si rende conto di aver ucciso l’uomo sbagliato. Il film si conclude con la parata del quartiere, dove Celeste cerca il marito e Jimmy e Sean sono con le loro famiglie.
Mystic River è davvero un film bellissimo: è triste, ma allo stesso tempo coinvolgente e imprevedibile perché non sai mai come va a finire. La cosa che mi ha colpito maggiormente è stata quella dei tre ragazzi, che dopo tanto tempo si sono ritrovati, anche se per una brutta ricorrenza. Non ci sono state delle parti noiose del film: è stato interessante dall’inizio alla fine. Oltre alla storia, che mi è piaciuta tantissimo, il film è stato interpretato da grandi attori. L’unica cosa che non mi è piaciuta è stato il finale perché pensavo andasse diversamente o, almeno, che Dave non morisse, visto che è stato il ragazzo che ha sofferto di più.

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